cattedrale coira foto 3La Diocesi di Coira (in latino: Dioecesis Curiensis) è una sede della Chiesa Cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede. Con le sole Diocesi di Basilea e San Gallo, ma più limitatamente, la Diocesi di Coira gode, in virtù del Concordato tra Svizzera e Santa Sede del XIX secolo, del privilegio di una procedura di elezione del Vescovo concordata fra il capitolo della Cattedrale e il Papa.

Statistica della Diocesi

Area: 12.272 Kmq
Popolazione totale: 1.939.787
Cattolici: 692.348
Parrocchie: 308
Chiese e stazioni pastorali: 118
Sacerdoti diocesani della diocesi: 335
Ordinazioni: 2
Sacerdoti regolari: 104
Diaconi permanenti: 49
Membri religiosi (maschile.): 345
Membri religiose (femminile): 908
Battesimi: 4.301

 

Territorio

La Diocesi comprende i Cantoni svizzeri di: Glarona, Grigioni, Zurigo, Nidvaldo ed Uri. I comuni del Grigioni italiano di Poschiavo e di Brusio – appartenenti in precedenza alla Diocesi di Como – sono stati incorporati nella Diocesi di Coira con l’accordo tra Svizzera e Santa Sede del 23 ottobre 1869, entrato in vigore il 29 agosto 1870. Sede vescovile è la città di Coira, dove si trova la Cattedrale dedicata all’Assunzione di Maria Vergine. Il territorio si estende su 12.267 km² ed è suddiviso in 308 parrocchie.

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Storia

L’episcopatus o dioecesis Curiensis appartenne alla Metropolia di Milano dalla sua fondazione 451 fino al trattato di Verdun dell’843, da questo anno appartenne alla Metropolia di Magonza fino alla soppressione della stessa nel 1803-1818. Nel 451 il vescovo di Como firmò una lettera sinodale del vescovo di Milano a papa Leone I anche a nome dell’assente vescovo di Coira Asinio …Asinione ecclesiae Curiensis primae Rhaetiae episcopo. Nell’alto medioevo la diocesi si sviluppò entro i confini della provincia romana della Rezia prima. Nel VII secolo alcuni territori situati a sud del lago di Costanza passarono all’omonima diocesi. Dal VI al VIII secolo la carica di vescovo fu di appannaggio delle famiglie Zacconi-Vittoridi. Nel 806 Carlo Magno introdusse nella diocesi il sistema comitale carolingio, che separava i poteri temporali e religiosi. Vennero definiti i beni appartenenti alle due forme di dominio Rezia curiense. L’imperatore Ottone I conferì ampi privilegi e dotazioni al vescovo Hartpert, in particolare a Coira e in val Bregaglia, territori chiave per il controllo del passo del Settimo, a quel tempo la principale via di transito per l’attraversamento delle Alpi centrali. Questi conferimenti rafforzarono l’importanza politica dei vescovi che erano anche, signori feudali e principi imperiali, spesso a scapito della cura delle anime. Nel 1079 venne eletto a vescovo Norbert, pur essendo colpito da scomunica, al posto del canditato romano Ulrich II von Tarasp che comunque gli succedette nel 1098. Il vescovo Adelgott 1151-1160 riformò i conventi di Cazis, Müstair e Schänis e fondò quello di San Lucio a Coira. All’epoca degli Hohenstaufen, i vescovi di Coira che controllavano i passi retici, presero le parti dell’imperatore, il che portò a doppie investiture papali e imperiali. Tra il 1251 e il 1272 il vescovo Heinrich III von Montfort dovette fronteggiare la nobiltà locale. Il vescovo Konrad III von Belmont chiamò a Coira nel 1277 i domenicani, essi fondarono il convento di San Nicola e sostennero il vescovo nella cura delle anime, incontrando forte resistenza nel clero secolare. Nel 1300 il vescovo Siegfried von Gelnhausen riscattò la diocesi imperiale di Coira dai Baroni Von Vaz e rappresentò l’imperatore Enrico VII in Italia. Il 2 maggio 1818 estese il suo territorio ai cantoni Glarona, Obvaldo, Nidvaldo, Uri, Zurigo e San Gallo che facevano parte della soppressa diocesi di Costanza. Il 2 luglio 1823 assunse il nome di diocesi di Coira-San Gallo e lo mantenne fino all’8 aprile 1847, quando in seguito ad una divisione, ha assunto il nome attuale e ha ceduto una parte del suo territorio a vantaggio dell’erezione della diocesi di San Gallo.